Il grande fascino del trail running negli ultimi anni ha portato a una crescita esponenziale del numero di gare, ma anche del numero di praticanti che quotidianamente solcano aree montane, boschi e sentieri in cerca di emozioni e di percorsi tecnici e allenanti. Tutto ciò, purtroppo, ha condotto anche a un aumento degli incidenti tra i runner che in qualche caso hanno sopravvalutato le proprie capacità tecniche o sottovalutato le difficoltà del percorso. La prima questione è che una corsa in ambiente naturale non può essere considerata alla stessa stregua di una corsa su strada, anche quando il dislivello da percorrere non è elevato. Perché il sentiero ci pone di nanzi a difficoltà insidiose e improvvise che nella corsa su strada non esistono. Ciò rende particolarmente importante una buona preparazione tecnica, la capacità di affrontare i piccoli imprevisti e la disponibilità di materiali che in caso di bisogno possono davvero fare la differenza. Soprattutto quando ci si spinge a correre in ambienti naturali e disabitati in periodi autunnali e invernali.
La gran parte dei runner che arrivano dalla strada non hanno l’abitudine a portare con sé materiali che diventano particolarmente utili in caso di imprevisti. Normalmente si corre in pantaloncini e maglietta, ma non lo si può fare in montagna dove si deve essere pronti a tutto: un infortunio che ci frena, magari quando fa freddo o piove; un cambio improvviso delle condizioni meteo, per citare alcuni esempi.
Il mercato oggi propone parecchi materiali utili sia per l’allenamento che per la gara. Quando le organizzazioni chiedono i materiali obbligatori, non lo fanno per eccesso di zelo, ma perché ci sono evenienze in cui possono servire. Portare lo zainetto con i materiali d’emergenza anche in allenamento, oltre che una buona pratica per la sicurezza, è anche molto allenante e ci fornisce le sensazioni e i disagi che avremmo in gara. Dunque ci aiuta a prevenirli.
È bene avere vere sempre al seguito almeno un litro di acqua (da riempire ogni volta che si incontra una fontana) e avere un gilet o una giacchetta leggera utile quando ci si ferma o comincia a piovere. Lo smartphone, con il relativo portacellulare, è sicuramente di aiuto in caso di necessità, ad eccezione di alcune zone di montagna nelle quali non è presente il segnale. Consiglierei di portare con sé pantaloni e una maglietta di ricambio, perché in caso di infortunio la cosa più importante è stare al caldo. A questo compito assolve anche il telo termico richiesto in molte dotazioni obbligatorie di gara. Non trascurerei l’utilità degli occhiali da sole. Infine, il cibo è importante non soltanto durante percorsi lunghi, quando è necessario integrare. Ma portare qualcosa con sé anche in allenamento consente di testare le strategie di alimentazione e di assimilazione di gel e barrette.